Sento odore di terra bagnata, odore di ghiaccio. I germogli coraggiosi sfidano il tempo, sfidano il gelo, vogliono incontrare il sole, che finalmente si affaccia e sorride.

Sono qui a togliere l’erba nel solco numero 24, è ben radicata, le mie mani fanno fatica e sono stanca. E intanto penso ai tanti giorni trascorsi, alcuni belli e altri brutti. Uno di questi, già dal mattino, appariva caldo e soffocante.

È in uno di questi che invito Luena a trascorrere una giornata al mare, la sua voce era turbata e stanca, ma per il mare nessun rifiuto: riusciva ad ammaliarci sempre, i suoi colori e i suoi profumi ci incantavano e ci inebriavano.

Una giornata perfetta: le sue risate avevano il potere di rallegrarmi e la mia paura si trasformava in speranza.
Si, mia figlia non stava bene, ma il mare ci entusiasmava e rilassava.

Adesso non vado più sulle spiagge, non aspetterò che le onde mi raccontino tutti i giorni felici trascorsi insieme, non voglio ricordare, non voglio ridere, non voglio pensare, non voglio volgere lo sguardo e non incontrare il suo.

E allora…
Allora mi rifugio nel mio giardino, accarezzo i germogli, tocco la terra e mi sento al sicuro, mi sento protetta.
Nessuno qui verrà a raccontarmi storie belle o brutte, nessuno rattristerà il mio cuore, troppo piccolo per un dolore così grande.

Guardo il solco numero 16, qui ho piantato i bulbi di tulipani color rosa salmone.
Questo tulipano è alto, robusto, statuario, si dondola sullo stelo quasi a voler raddrizzare la sua colonna.
La corolla è imponente, il colore dei petali si modifica con il passar del tempo, diventa rosa, rosa sfumato, pallido. I bordi si colorano di un ocra sgualcito, accartocciato e poi lo stelo stanco si inclina.
Si, anche i tulipani invecchiano. È bello invecchiare. A tutti dovrebbe essere concessa la possibilità di invecchiare. A TUTTI.

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